I
MAYA
La "cosmovisione"
nella medicina maya
La
medicina maya, come molti sistemi di salute indigeni,
ricava i propri princìpi dalla concezione del mondo. In
quest'ordine di criteri, un posto centrale è occupato dal
principio delle dualità, che potremmo definire come unità
degli opposti. Altri
elementi fondamentali sono il tempo e il benessere inteso
in senso individuale, cioè in senso relazionale della
persona con la società e con il cosmo. Prova ne è che
nel calendario da loro elaborato venivano messi in
relazione storica tutti gli eventi, cioè tutti i
movimenti celesti e tutte le conseguenze che questi
comportavano sugli uomini: un concetto astrologico e uno
sociologico messi insieme. Il valore del ciclo storico era
espresso da un comportamento planetario e dal conseguente
comportamento umano. Ne deriva che l'uomo dovesse
armonizzarsi con il cosmo per acquisire una condizione
naturale di benessere.
Nella
visione maya, esiste una relazione di interdipendenza tra
tutte le forme di vita. Il sistema di salute si basa su un
sapere di riferimento, in cui è possibile osservare varie
specializzazioni confrontabili con quelle del sistema
sanitario occidentale. Ma, parallelamente, esiste
un'ottica articolata di cosa sia la salute e il rapporto
salute-malattia. La salute, secondo i maya, non è una
condizione che si possa acquisire in modo definitivo, si
riferisce piuttosto a un equilibrio nel benessere fisico,
spirituale e materiale, cioè il benessere individuale. Ma
tale benessere è in relazione con la famiglia e la società;
inoltre la salute è fortemente influenzata dal passato,
dal presente e dal futuro. Nella visione maya la morte non
esiste, è una trasformazione della forma del vivere; da
questo punto di vista l'acquisizione della salute in ogni
momento della propria vita, diventa elemento fondamentale
ai fini di tale trasformazione. Il sapere maya, dopo la
distruzione di quasi tutti i libri perpetrata dagli
spagnoli all'epoca dei conquistadores, si è trasmesso di
generazione in generazione come tradizione orale.
Rilevante è l'atavica conoscenza delle proprietà
curative di oltre tremila piante. Fra le terapie più
praticate dai Maya vi è la cristalloterapia, considerata
perfettamente energetica, secondo la quale le
pietre dure e i cristalli influenzano il campo magnetico
personale, rimuovendo i blocchi energetici. Tale terapia
sfrutta una particolare caratteristica dei cristalli: i
loro atomi si legano l'uno all'altro secondo un disegno
ben definito con distanze regolari nelle tre dimensioni
dello spazio; queste molecole formano un agglomerato
ordinato, geometricamente preciso; pulsando con la stessa
lunghezza d'onda emettono una forza energetica
particolarmente significativa, detta "energia
vitale". Un
altro simbolo di questa "quadratura energetica"
come armonizzazione con il cosmo è la piramide, di cui i
Maya furono tra i principali costruttori. Nella
piramide-terapia, la persona si sdraia all'interno di una
costruzione piramidale appunto. Tale sistema utilizza
metalli che conducano facilmente l'energia elettrica
creando un campo magnetico naturale.
Nonostante
alla base della medicina maya vi sia, come per le altre
culture amerindie, l'incontro tra religione e magia,
questo popolo andò oltre, elaborando una razionalità
superiore. Fu l'approccio alla morte come fenomeno
naturale che spinse i medici a ricercarne le cause e a
sviluppare le prime "medicine" senza l'aiuto di
poteri magici e liturgia religiosa.
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