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LE RELIGIONI

Ricerche  della redazione:                    

LA RELIGIONE COSTANTE DELLA VITA UMANA
BREVE RIFLESSIONE SUI FONDAMENTALISMI  RELIGIOSI

(IL PENSIERO ISLAMICO)  SGUARDO FISSO ALLA LUCE

Metafisica: origine delle religioni?    

LA RELIGIONE COSTANTE DELLA VITA UMANA

Nel corso della storia dell’umanità sono cambiate tante cose, dal modo di vestire al modo di alimentarsi; si sono avute tante scoperte sia scientifiche che tecnologiche (dalla penicillina al cellulare) che hanno rivoluzionato l’esistenza dell’uomo. Ma nonostante ciò, la religione ha mitigato qualche pratica o ne ha adottato una nuova ma non si è mai esaurita! Ma che cos’è questa religione? E’ solo l’insieme di pratiche e di atti di culto che legano l’uomo ad un ordine superiore? E’ perchè l’uomo sente l’esigenza di rapportarsi ad un ordine superiore? Ogni religione promuove dei valori, si ispira a degli ideali di cui l’uomo si avvale perchè sente il bisogno di avere dei punti di riferimento, di avere delle ancore a cui aggrapparsi nei momenti di debolezza, di spiegarsi dei fenomeni che razionalmente non riesce a spiegarsi. E’ naturale che ogni individuo sente la necessità di un’esperienza religiosa anche per poi allontanarsene
completamente, perchè ognuno in determinati momenti della vita si pone delle domande e non sempre trova delle risposte. Ma al di là di ogni pratica o culto che la religione può professare, ciò che la rende sempre attuale,nonostante tutto, è la continua ricerca di un qualcosa che la sostituisca che a quanto pare non è stato ancora trovato è forse non si troverà mai!

BREVE RIFLESSIONE SUI FONDAMENTALISMI RELIGIOSI

Consultando il dizionario, al termine fondamentalismo corrisponde la seguente definizione: tendenza teologica conservatrice sviluppatasi nel protestantesimo, soprattutto quello americano, come reazione alla lettura critica della Bibbia e alla tesi evoluzionistiche. Tale definizione è, a rigor di logica, alquanto riduttiva rispetto alla complessità degli aspetti dottrinali, politici, sociali ed economici investiti da questa forma teocratica; pare, piuttosto, orientata a definirne l’origine. Ma cos’è il fondamentalismo, oggi? Una forma di integralismo che privilegia alcuni dogmi su altri e pretende di impregnarne la società nei cui ambiti si diffonde. Quindi, il perno della discussione pare essere il dogma. Non prenderemo in esame i manifesti politici che grondano dottrine, piuttosto rifletteremo su quanto fondamentalismo religioso nascosto c’è nella società occidentale. I cattolici deplorano l’uso degli anticoncezionali: questo è un dogma poiché, secondo l’ottica della Chiesa, il sesso serve a procreare. Il preservativo nella fattispecie ha anche un valore preventivo rispetto all’AIDS, ma non c’è buonsenso che tenga. Ecco, questo dogma è un’espressione di fondamentalismo. I Testimoni di Geova non accettano trasfusioni di sangue: questo è un dogma. Una mancata trasfusione può portare alla morte, quindi, questa è un’altra espressione di fondamentalismo. Allora cos’è il fondamentalismo? L’imposizione di una legge che va contro ogni buonsenso, una involuzione della civiltà, un momento di paralisi della razionalità a favore di un "valore" ipotetico. E’, praticamente, un fenomeno che affligge ogni Paese, in modo più o meno rilevante. Vi sono esempi nel nostro mondo che spingono quest’attitudine alle estreme conseguenze, esempi che però non possono bollare intere civiltà religiose, altrimenti siamo in causa anche noi col nostro 96% di cattolici, con un passato di piombo e di Crociate, di tribunali dell’Inquisizione, di Papi Re e di alleanza della Chiesa coi fascisti durante il ventennio. Il nemico è il nostro occhio miope che per comodità vede le quantità e non gli individui, e trema, giudica senza sapere. L’altro, il diverso da noi, è un mondo da scoprire, non da misconoscere.

SGUARDO FISSO ALLA LUCE

Da millenni gli Arabi scrutano il cielo: cercano risposte, inseguono una via, una luce, si proiettano verso l’alto. Anche per sapere che giorno è oggi, guardano il cielo, di notte e su gli spicchi di Luna fondano il loro calendario. L’eterno sta lassù, non cessa e precede nell’essere tutte le altre cose, l’innovato è ciò che esiste grazie ad un altro essere precedente. Tutti noi siamo innovati, venuti in essere dal non essere da una causa prima, la causa prima, Dio, l’eterno.                     

Un Dio immateriale che sta ovunque, ma che è fondamentalmente amore.

La risposta dei Musulmani al mondo contemporaneo e allo smarrimento dell’uomo è una "rinascita", un far ritorno alle origini che possa illuminare la strada del futuro. Un Islam con valenze sociali e spirituali.

I "professanti l’unità di Dio", ovvero il movimento muwhhdun avevano lo scopo di risvegliare gli Arabi a una nuova coscienza di sé e quattro sono i principi fondamentali da apprendere:

1) La scienza per meglio conoscere Dio e l’Islam 2) La pratica dell’Islam 3) La predicazione 4) La pazienza.

Far rivivere la solidarietà musulmana è alla base della rinascita anche per la"sanusiyyah",  un movimento sorto alla metà del XIX secolo in Nord Africa.                 La solidarietà è amore per Dio e il suo creato ed è alla base di quella "umma al-islamiyyah", comunità dell’Islam, o "harb al-islamiyyah" terra d’Islam in cui principalmente si crede e avere un credo, una fede, significa saper seguire un credo una via, una spinta e questo è il contributo dinamico della religione alla civiltà e il progresso. Gamal al-Din al-Afgani considerato il primo autentico pensatore modernista dell’Islam sostiene che la religione avrebbe insegnato tre cose:

1)Che l’uomo ha una natura angelica 2) Che ogni setta religiosa ha fede nella propria superiorità 3) Che la vita in questo mondo è solo il preludio ad un’esistenza più alta, interamente liberata dal dolore.

Inoltre, la religione spinge all’onestà e alla sincerità, doti indispensabili anche per l’associazione umana. Sulla scia di questa stessa visione l’egiziano Muhammad ‘Abdu considera l’Islam una "religione naturale" dove la società è uno strumento di elaborazione morale e alla base della società deve esserci l’amore. Quell’amore che il suo seguace ‘Abd al-Raziq vede come un filo rosso che lega i Greci ai neoplatonici, agli stoici e ancora ad al-Farabi e Cartesio, Kant e Ghandi.

Un Islam che è principalmente extraterritoriale, chiunque creda appartiene allo stesso mondo, ciò che conta è il cuore. Così anche dall’India giungono voci molto belle di amore universale. Sah Wali Allah inneggia così ad una società giusta, che consenta all’uomo di perseguire il benessere, condizione base per l’ottenimento della felicità attraverso la religione. E la felicità è il fine di tutti, infatti la fede nell’unico Dio, il soggiogamento delle passioni, la fratellanza, la ricompensa nell’aldilà sono comuni a tutte le religioni.

Un altro indiano, Muhammad Iqbal, afferma che maggiore è la coscienza di sé di ogni elemento, maggiore sarà la sua vicinanza a Dio, in linea con l’idea espressa da secoli dai filosofi Musulman che considerano la "falsafah" imitazione di Dio a seconda delle capacità umane, che è comunque Amore per la Sapienza.

Iqbal definisce l’uomo:

1) Come persona 2) Attraverso la sua libertà, la sua facoltà di agire 3) Il suo intelletto-intuizione, che gli permette di conoscere la realtà.

L’Islam risveglia l’intelletto induttivo, da cui il grande sviluppo delle scienze.

Già con l’enciclopedia "Rasa ‘il ihwan al-safa ‘wa hullan al-wafa" (epistole dei fratelli puri e degli amici fedeli), uscita a Bassora nel x secolo, si sosteneva che le scienze elevano l’uomo verso Dio, che tutto sà e tutto conosce.

Vi sono tre vie per raggiungere la felicità: sul piano fisico, la cura del corpo e il mantenimento dell’equilibrio e perfezionamento dell’anima (la medicina conserva la salute, fondata sui quattro umori del corpo e la filosofia, mediante l’esercizio della ragione, controlla gli impulsi irrascibili e concupiscibili dell’anima rendendo possibile la fondazione e la morale); sul piano politico; infine la metafisica.

L’uomo è il vicario di Dio in terra e popola il suo mondo, ha ricevuto da Dio il dono di quelle capacità che gli permettono di essere a sua somiglianza. L’uomo è un microcosmo a immagine e somiglianza del macrocosmo, una parte dell’eterno, ha il dovere di aspirare all’alto. Se ha fede per farlo, ma la fede è solo amore, un amore grande che abbraccia terra e cielo, che sono la più grande meraviglia, il più grande miracolo, un’estasi divina.

 

METAFISICA: ORIGINE DELLE RELIGIONI?

Ricerca di: Betty Uda

L’uomo per capire la natura è dovuto andare oltre la stessa (metafisica) e per conoscere se stesso deve andare oltre (metapsichica). Un paradosso? La realtà non è altro che un equilibrio/non equilibrio tra due estremi. Buddha: pensando alle corde della cetra sperimentò una grande scienza, una vera dottrina: se tiri troppo la corda essa si spezza, se non la tiri abbastanza non emette suono. Il punto di equilibrio è il punto in cui passa l’energia, la luce, l’illuminazione. Il nirvana nasce dall’equilibrio, libera l’uomo e lo proietta nel pulsare ritmico del cuore del cosmo, una cosa sola con la natura, un punto in cui Bios e metafisica coincidono. L’uomo è una parte di un universo subliminale, un granello di cosmo. Ma, ahimè, egli è un innovato, soggetto a generazione e corruzione, è ciò che si distingue dall’eterno. I musulmani professano un solo eterno, che è Dio e l’uomo può, appunto perchè mortale, cercare solo di elevarsi, di avvicinarsi a Dio. Ci sono due vie, ma sono principalmente due punti di un’unica via: la bios e la metafisica. La conoscenza che si acquisisce attraverso la scienza è parte della Grande Conoscenza, Dio che tutto vede e tutto sa. Un grande amore costante per Dio, che si manifesta nella conferma giornaliera, una fede che li fa partecipi della luce di Dio, la luce cosmica. Una via verso il cosmo, ognuno la chiama col nome che ritiene più appropriato, ma la destinazione è una sola, l’unica grande incognita. I seguaci di Confucio perseguono l’armonia con il tao (la via), la legge universale che presiede e ordina il mondo. Quella legge cosmica che non solo eleva il singolo, ma permette il buon funzionamento e il benessere della società. Anche il Taoismo si fonda su leggi cosmiche, sull’essere universale indeterminato e ineffabile da cui tutto deriva e al quale poi tutto ritorna per un processo produttivo continuo e che costituisce appunto la norma etico-cosmica cui l’uomo deve adeguarsi. Una realtà che è una, perchè secondo gli induisti, "tutto è Brahman", l’unico assoluto. L’uomo ritorna al punto di origine, si ricongiunge con il cosmo, attraverso un andamento ciclico di nascite e rinascite, di generazione e corruzione, finchè la via non coincide con il punto, l’equilibrio e ne scaturisce quell’energia benefica, ma enormemente forte, che rende l’uomo oltre i limiti del suo essere uomo, immerso nella metafisica e pervaso di un potente amore cosmico. Altre religioni non hanno nel proprio fondamento il concetto metafisico, compreso il Cristianesimo.

 

 

 

 

 

 

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